CANYON GRIZL UN ANNO DOPO

E’ passato poco più di un anno dall’arrivo della Grizl. Dopo averla pedalata nelle situazioni più disparate si può scrivere qualcosa in più rispetto alle prime impressioni.

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Test Canyon grizl, un anno dopo.

Innanzitutto come e dove è stata usata: dalla gita su strade bianche e asfalto con praticamente zero salita, alla due giorni e 3000 metri di dislivello sulle Alpi, caricata con tenda sacco a pelo.

Ci siamo andati al Bam a Mantova, alla Gravaltenesi, sui singletrack nei monti dietro casa e a comprare le birre al supermercato…

Le modifiche: pacco pignoni 11/40 (che stando alle specifiche Shimano non è compatibile col cambio GRX 400, massimo 11/36) ma se lo si regola alla perfezione funziona benissimo senza nemmeno montare la prolunga per il forcellino. Sul ripido, specie se carichi, fa una grandissima differenza permettendo di salire senza troppi problemi anche pendenze importanti.
Manubrio gravel ritchey venturemax e attacco da 70 mm visto che gli originali sono per bici da corsa, pochissimo adatti allo sterrato. Il controllo e la confidenza fuoristrada sono aumentati in maniera considerevole.

Anche carica (circa 12/15 kg di bagagli) resta incredibilmente bilanciata e non dà nessun pensiero, su discese lunghe e tortuose non è mai andata in crisi, ne di freni ne per quanto riguarda stabilità e guidabilità. Sempre prevedibile e divertente fra curvoni, esse veloci e tornanti. Senza borse non è di certo un peso piuma ma sale bene ed è piacevole da rilanciare in salite non troppo ripide. Su sterrato scorre che è una meraviglia e invita a spingere davvero forte.

canyon grizl test ruote gravel dt swiss.jpg

Una pecca è la verniciatura della forcella, parecchio delicata: basta un piccolissima sassata o il caricarla in auto senza il massimo dell’attenzione per far saltare pezzi di colore, cosa di poco conto ma un pochino scoccia.

Bocciata la sella, Model X di Selle Italia, il (non) comfort sarà pure soggettivo ma la finitura “collosa” consuma i pantaloni in modo anomalo e la strana forma del carrello rende scomodissimo attaccare la saddle bag e non è neppure leggera.

Il cambio non ha mai sbagliato un colpo, la frizione funziona bene ma non fa miracoli: durante le discese su sterrato meglio ricordarsi di tenere la catena sulla corona grande e su un pignone non troppo piccolo, per non farla sbattere troppo contro al carro.


Gomme (Pirelli Cinturato Gravel H) ottima la scorrevolezza, buono il grip (tenendo conto della tassellatura molto poco aggressiva) il rovescio della medaglia è che si consumano piuttosto velocemente. Vanno in crisi sul fango ma già ad una prima occhiata si capisce che non sono state pensate per quello.

Dopo un anno e qualche piccola modifica questa Grizl si conferma una perfetta gravel tutto fare, adatta sia alle uscite su strade bianche e sentieri che ai lunghi giri in assetto bikepacking (o cicloturismo vista la predisposizione per i portapacchi posteriori e anteriori) e pure su asfalto si difende davvero bene.

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